Il telescopio Euclid ha scoperto 9 pianeti che vagano nello spazio: la loro origine è misteriosa
Sebbene costruito per cercare materia ed energia oscure, il telescopio Euclid sta permettendo di scoprire anche nuovi pianeti. I dati raccolti nel suo primo anno di attività svelano nuovi pianeti la cui origine, peraltro, è misteriosa.

Esiste una tipologia di pianeta che incuriosisce particolarmente gli astronomi. In inglese vengono chiamati “free floating planets”, ossia letteralmente pianeti liberamente galleggianti (nello spazio).
La loro origine non è chiara. Non è chiaro se si siano formati in modo differente dagli altri esopianeti o se si siano formati come gli altri ma, per qualche motivo, siano sfuggiti alla loro stella. Il telescopio Euclid ha recentemente permesso di scoprire ben 9 di questi esopianeti nella vicina Nube Molecolare del Toro.
Il telescopio Euclid
Il telescopio Euclid ha uno specchio primario da 1.2 metri ed è equipaggiato con due strumenti principali: una camera (chiamata VIS) per l’osservazione nella banda del visibile ed una camera/spettrografo (chiamata NISP) per l’osservazione nell’infrarosso. Lanciato in orbita nel luglio del 2023 ha iniziato la sua attività scientifica agli inizi del 2024 e la concluderà nel 2030.
Studiando il moto delle galassie, e come questo si è evoluto nel corso del tempo, si cerca di comprendere meglio la natura della massa oscura e dell’energia oscura, il che permetterà anche di fare previsioni più precise sulla sua evoluzione futura, se continuerà ad accelerare la sua espansione o se invertirà rotta iniziando a contrarsi.

I dati che Euclid raccoglierà nel corso della sua missione verranno via via resi disponibili alla comunità scientifica in 3 successive pubblicazioni (o meglio “data release” come si dice in inglese), intervallate da altre 4 release intermedie. La prima di queste release intermedie è avvenuta il 19 marzo di quest’anno.
Per capire il valore di questi dati si pensi che ad oggi sono stati pubblicati 80 articoli su riviste scientifiche basati su queste prime osservazioni di Euclid.
Non solo materia oscura ma anche esopianeti
Sebbene l’obiettivo primario della missione sia lo studio della materia oscura e dell’energia oscura, le osservazioni ripetute effettuate da Euclid su quasi un terzo dell’intera sfera celeste si prestano benissimo ad altre tematiche scientifiche.
Un team di internazionale di ricercatori ha recentemente pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics un articolo, a prima firma del francese Hervé Bouy, in cui vengono presentati i risultati di una ricerca basate sulle immagini di Euclid.
Usando le immagini prese da Euclid di una porzione di cielo, chiamata LDN 1495, all’interno della Nube Molecolare del Toro e combinando con immagini prese da Terra negli ultimi 20 anni da 6 diversi telescopi, sono riusciti ad individuare numerose giovanissime stelle appena formate all’interno della nube.

Ma in particolare hanno trovato ben 9 oggetti che hanno una massa simile a quella di Giove, quindi sono candidati pianeti giganti gassosi.
La caratteristica peculiare è che questi candidati pianeti non stanno orbitando attorno alla loro stella madre ma sono “free floating planets” cioè pianeti che liberamente si muovono all’interno della nube, non legati a nessuna stella in particolare.
Estrapolando questo risultato all’intera Nube del Toro, ci si aspetta che dozzine di questi pianeti debbano essersi formati.
Osservazioni dedicate, magari col il telescopio James Webb, permetteranno di confermarne la natura planetaria e di studiarne le caratteristiche. Particolarmente interessante sarà capire in cosa potrebbero differire dagli altri pianeti gioviani che invece sono legati orbitalmente alla propria stella e quale possa essere la loro origine.
Riferimenti allo studio
"Free-floating planetary mass objects in LDN 1495 from Euclid Early Release Observations" H. Bouy et al. A&A, 696, A80 (2025) - https://doi.org/10.1051/0004-6361/202553979