Il villaggio nascosto delle Dolomiti con viste mozzafiato e poche centinaia di abitanti

L’Italia è un paese estremamente ricco soprattutto da un punto di vista storico-culturale, ma non solo perché anche sotto l’aspetto naturalistico e paesaggistico offre tantissime bellezze.

Sottoguda
Tipica casa del borgo di Sottoguda con le finestre adornate dai fiori

L’Italia è considerata un paese unico al mondo e, infatti, ci sono tantissimi siti facenti parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO che siano essi artistici, culturali o naturalistici o ancora paesaggistici.

Un villaggio nascosto nel cuore delle Dolomiti…

Oggi parleremo di un villaggio nascosto che si trova nel cuore delle Dolomiti in Veneto, ma molto vicino al confine con il Trentino Alto-Adige. Questo piccolo villaggio, o meglio dire borgo, ha una storia plurisecolare. Si tratta di un borgo che ha una sua particolarità storica e paesaggistica, è un tipico villaggio alpino collocato nella provincia di Belluno a 1250 metri di quota.

Si trova in una posizione da sogno ai piedi della Regina delle Dolomiti, ossia la Marmolada. La sua storia ha origini antichissime: dalle testimonianze storiche raccolte, sembra che il piccolo borgo già nel 1260 fosse abitato da qualcuno.

Nel tempo, ha mantenuto le sue peculiarità architettoniche facendo da testimone delle antiche tradizioni del luogo. Il borgo è caratterizzato da strette stradine, i tipici caseggiati alpini con terrazze ricolme di fiori e gli antichi fienili in legno, i tabièi, che un tempo erano il ricovero per il fieno, gli animali e gli attrezzi agricoli mentre oggi sono stati ristrutturati e ornati di decorazioni fatte a mano.

Cosa vedere nel piccolo borgo alpino?

In questo meraviglioso borgo nel cuore delle Dolomiti, troviamo la caratteristica chiesetta dei santi Fabiano, Sebastiano e Rocco costruita nel 1486, il campanile risale al 1550 mentre l’altare al 1616. Oggi è considerata una delle dieci chiese più belle di tutta l’area alpina italiana.

Sulla facciata principale della chiesetta sono presenti le statue di questi santi a compimento di un voto fatto dalla popolazione locale risparmiata da un’epidemia di peste. La chiesetta è sopravvissuta poi a un incendio nel 1881 e a una devastante valanga nel 1916.

L’edificio Carlo Delcroix che è collocato di fronte alla chiesetta è stato al tempo la scuola elementare del paese e successivamente il rifugio di emergenza durante la prima guerra mondiale.

Il borgo non vive solo di attività agricola e turistica, ma qui ci sono numerose botteghe artigiane dove le mani esperte degli abitanti locali trasformano il legno dei boschi e il ferro delle vicine miniere in oggetti unici e rari. Oggi è possibile visitare le botteghe e i laboratori degli artigiani.

Inoltre, è possibile camminare lungo sentieri suggestivi come “la Via della Meditazione” che conduce a una faggeta secolare, I Faièr, che è tra le più alte non solo di tutto l’arco alpino italiano, ma anche d’Europa.

Stiamo parlando del borgo di Sottoguda facente parte del comune di Rocca Pietore. Il Borgo è stato riconosciuto come uno dei Borghi più Belli d’Italia nel 2016 per la sua particolarità paesaggistica, le centenarie architetture rurali e la secolare tradizione della lavorazione del ferro battuto artistico tramandato a partire dalla fine della Grande Guerra nel tempo.

I Serrai di Sottoguda

Un altro elemento distintivo facente parte di Sottoguda sono i famosissimi Serrai di Sottoguda, definiti un canyon naturale con tantissime cascate ai lati del percorso. Prima di Ottobre 2018 erano visitati da milioni di persone durante l’anno e in inverno, complice le basse temperature, diventavano una “palestra naturale” per gli amanti dell’arrampicata su ghiaccio.

Sottoguda
Uno scorcio dei Serrai di Sottoguda prima della tempesta Vaia

Ad Ottobre 2018, però, una violenta tempesta ha investito le Dolomiti: parliamo della famosa Tempesta Vaia che ha devastato boschi, foreste e causato moltissime frane ed alluvioni proprio nel cuore delle Dolomiti. Durante la furia della tempesta, i Serrai di Sottoguda sono stati letteralmente distrutti dalla forza dell’acqua e sono rimasti chiusi per moltissimi anni.

Solo durante l’estate 2024 sono stati temporaneamente e parzialmente riaperti al pubblico dopo quasi 6 anni dalla tempesta e, terminata la stagione estiva, sono stati nuovamente chiusi per poter terminare le opere di finitura e sistemazione di questa area e renderla nuovamente pienamente accessibile ai turisti a partire dalla prossima stagione estiva.

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