Stagione degli uragani 2025: in arrivo eventi più estremi? Le previsioni degli esperti fanno riflettere

A pochi giorni dall'inizio della stagione degli uragani, si stanno elaborando stime che analizzano gli scenari più probabili. Grazie all'oceano più caldo della media, l'Atlantico ha abbastanza energia per sviluppare sistemi intensi.

stagione uragani
La stagione degli uragani atlantici del 2025 inizierà ufficialmente il 1° giugno e durerà fino al 30 novembre.

Una nuova stagione degli uragani è ormai alle porte nell’Atlantico tropicale dell’emisfero nord. Anche se la stagione inizia ufficialmente il 1° giugno, il National Hurricane Center (NHC) di Miami comincia a emettere i bollettini già dal 15 maggio. E come ogni anno, la domanda su come sarà la stagione cerca risposta attraverso diverse previsioni. Se prendiamo come riferimento la media storica (1991-2020), il valore medio è di 14 sistemi tropicali che ricevono un nome, di cui circa 7 diventano uragani, e tra questi alcuni raggiungono la categoria 3 o superiore, considerati “uragani maggiori”.

"Sebbene al momento vi sia un’incertezza significativa, riteniamo che lo scenario più probabile sia quello di acque tropicali nell’Atlantico settentrionale e nel Mar dei Caraibi prossime o leggermente superiori alla norma tra agosto e settembre 2025".

Tropical Storm Risk

Le prime previsioni per questa stagione sono comparse già da dicembre 2024. Una delle prime stime è arrivata dal Tropical Storm Risk (TSR), aggiornata in aprile: prevede una stagione con circa 15 sistemi con nome. Ricordiamo che anche le tempeste tropicali che non raggiungono la soglia degli uragani (118 km/h di vento sostenuto) ricevono un nome.

Una stagione con molte incognite, secondo gli esperti

TSR prevede 7 uragani, di cui 3 maggiori. La Colorado State University (CSU) ha diffuso la propria previsione a inizio aprile, indicando una stagione sopra la media, con 17 tempeste con nome, 9 uragani e 4 uragani maggiori. Tuttavia, alcuni esperti sottolineano che l’incertezza rimane elevata, legata a temperature oceaniche superficiali insolitamente calde e al passaggio da La Niña a una fase neutra.

Reportes NHC
A circa 15 giorni dall’inizio ufficiale della stagione, il National Hurricane Center comincerà a emettere i suoi bollettini. Al momento non si osservano condizioni favorevoli allo sviluppo di cicloni tropicali.

Un fattore cruciale nello sviluppo degli uragani, oltre alla temperatura del mare, è il wind shear, cioè la variazione del vento con l’altezza. Un intenso gradiente del vento ostacola lo sviluppo dei cicloni tropicali. Durante gli eventi di El Niño, il wind shear sull’Atlantico tende a essere maggiore e il numero di uragani diminuisce. Ma in condizioni neutre, come quelle attuali, il gradiente è minore, favorendo lo sviluppo dei sistemi tropicali.

Nessuna traccia di El Niño

In generale, tutte le previsioni indicano una stagione in linea o leggermente superiore alla media storica, ma con un grado di incertezza più elevato rispetto agli anni precedenti. Osservando le prossime settimane, non ci sono al momento segnali di sviluppo di sistemi tropicali nella seconda metà di maggio.

Per quanto riguarda i nomi, verrà riutilizzata la lista del 2019, a partire da Andrea. L’unico cambiamento sarà il nome con la lettera D: al posto di Dorian (ritirato per essere stato un uragano catastrofico di categoria 5) verrà usato Dexter.

A pochi giorni dall’inizio della stagione, la NOAA ha pubblicato un sito speciale con tutte le informazioni utili per i preparativi: si consiglia di agire finché c’è tempo, disporre di più canali di ricezione delle allerte, e sapere cosa fare prima, durante e dopo il passaggio di un ciclone tropicale. La stagione si concluderà il 30 novembre.

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