Il ciclone africano sta sollevando un gigantesco muro di sabbia dal Sahara, domani invaderà i cieli del Sud Italia

Sul Sahara algerino in questo ore si sta formando un enorme nuvola di polvere desertica che domani raggiungerà alcune regioni del Sud, con le famose piogge di fango.
La ciclogenesi africana che in queste ore si sta formando sottovento all’Atlante Telliano, fra il Marocco e l’Algeria, nel corso della giornata di domani si avvicinerà alla Sicilia, determinando una severa ondata di maltempo.
I temporali si formano grazie a forti correnti ascensionali di aria calda e umida. La divergenza in quota riduce la pressione sopra la colonna d'aria ascendente, permettendo a più aria di salire rapidamente, intensificando la convezione.
Enorme nuvola di polvere in formazione sul Sahara
Nel frattempo lungo il lato ascendente di questa circolazione depressionaria in quota, lì dove i venti spireranno intensamente dai quadranti meridionali, si stanno sollevando ingentissime quantità di polveri desertiche.
Parte di questo pulviscolo desertico, agganciato dai moti ascensionali (instabilità della massa d’aria) della stessa goccia fredda, si solleveranno ulteriormente di quota, raggiungendo la media troposfera.

Una volta sollevate nella bassa e media troposfera queste polveri sono pronte a percorrere lunghissime distanze, fino a raggiungere l’area del Mediterraneo e l’Europa, arrivando ad offuscare i nostri cieli e a sporcare ogni oggetto, incluse le auto, presente in un ambiente esterno.
Processo di formazione
Le nuvole di polvere desertiche vengono prodotte da particolari condizioni meteorologiche. Innanzitutto ci devono essere venti piuttosto forti, superiori ai 50/60 km/h, su vaste aree desertiche sabbiose.
Tali venti intensi sollevano per aria ingenti quantità di polvere e pulviscolo desertico, producono delle vere e proprie nuvole di polvere. Queste microscopiche particelle di sedimenti possono essere trasportate a quote elevate (anche 3-5 km) da correnti ascensionali o turbolenze, create dalla stessa depressione.

Qui entrano in gioco i forti venti presenti in media troposfera (5/6 km di altezza) che possono trasportare le polveri per migliaia di chilometri. Soprattutto se tale sollevamento viene forzato da moti ascensionali indotti dalla presenza di importanti catene montuose, come i rilievi dell’Atlante.
Come arriva a depositarsi al suolo (o sulle nostre auto)?
I granelli di polvere desertica, che spesso sporcano le nostre auto e i nostri terrazzi o balconi, si possono depositare al suolo in due modi: tramite la “deposizione umida” e la “deposizione secca”.
Nella “deposizione umida” la gocciolina di pioggia, cadendo per gravità verso terra, assorbe le polveri presenti in sospensione in atmosfera, depositandole al suolo, o sulle nostre auto posteggiate all’aperto, creando delle macchioline di color giallo o marrone.

Nella “deposizione secca” la polvere si accumula sul terreno per sedimentazione, lasciando piccoli accumuli, come capita sul davanzale di una finestra, nei terrazzi, soprattutto negli angoli, o nel tergicristallo della nostra auto.
Attesa una gigantesca nuvola di sedimenti sul Mediterraneo
La nuvola di polvere che si formerà tra il Nord Africa e il Mediterraneo meridionale sarà impressionante, lasciando una qualità dell'aria pericolosa in queste aree. Anche l’Italia sarà interessata, seppur più marginalmente, in modo particolare la Sicilia e la Calabria, dove domani avremo il fenomeno delle cosiddette “piogge di fango”.
In modo particolare sulla Sicilia le polveri rimarranno in sospensione fino alla notte fra giovedì e venerdì contribuendo a rendere pessima la qualità dell’aria in tutta l’Isola.
La foschia (in questo caso è più preciso chiamarla caligine) prodotta dalla presenza di queste polveri in sospensione provoca un peggioramento della qualità dell'aria e una riduzione della visibilità che può influire sull'aviazione. Le particelle più piccole, note come PM2,5, se inalate, possono aggravare precedenti problemi respiratori e causare secchezza delle mucose.